Elena di Euripide
Teatro dell'Efebo
17,00 €
Mariano Rigillo Anna Teresa Rossini
Silvia Siravo
Ruben Rigillo Alessandro D’Ambrosi
e con
Anna Lisa Amodio
Chiara Barbagallo
Gaspare Di Stefano
adattamento e regia
Nicasio Anzelmo
Tra tutte le tragedie euripidee, quella dedicata a Elena è la più trasgressiva e innovativa: rovescia il mito
di Elena. Euripide mette in scena la personificazione della traditrice per eccellenza e ne fa una donna
ideale, fedele a Menelao e madre piena di rimpianti per aver abbandonato la figlia Ermione. Spogliata
dal mito e dalla tradizione, la vera Elena per Euripide è stata condotta per volere degli dèi in Egitto, dove
protetta dal re Proteo è rimasta fedele al marito, mentre a Troia, con Paride, vive un fantasma, fabbricato
d’aria, in tutto e per tutto identico ad Elena. Euripide si diverte a complicare la trama, già di per sé
sorprendente nell’incostante oscillazione delle responsabilità divine e umane, creando un crescendo di
situazioni al limite del surreale, fino ad un imbroglio che permette ad Elena e Menelao, nel frattempo
entrato anche lui nel vortice della trama, di lasciare l’Egitto. L’impossibilità di distinguere tra apparenza
e realtà e di conoscere la verità che emerge dal prologo si rivelerà un vero e proprio leitmotiv della
tragedia. Menelao è suo malgrado il protagonista di una delle scene più umoristiche e allo stesso tempo
riflessive della tragedia: quella del riconoscimento con Elena. E’ una tragedia anomala dato che la sua
struttura drammaturgica
l’allontana dalle altre
tragedie sia per contenuti
che per forma. Di satira e di
scene brillanti ne sono piene
le pagine di questa Elena
euripidea. Il lieto fine
imposto dal deus ex
machina, ricompone la
tragedia tra le fila del Mito,
presagendo l’immortalità di
Elena e la vita sull’isola dei
Beati di Menelao.
Associazione Città Teatro
Descrizione
Mariano Rigillo Anna Teresa Rossini
Silvia Siravo
Ruben Rigillo Alessandro D’Ambrosi
e con
Anna Lisa Amodio
Chiara Barbagallo
Gaspare Di Stefano
adattamento e regia
Nicasio Anzelmo
Tra tutte le tragedie euripidee, quella dedicata a Elena è la più trasgressiva e innovativa: rovescia il mito
di Elena. Euripide mette in scena la personificazione della traditrice per eccellenza e ne fa una donna
ideale, fedele a Menelao e madre piena di rimpianti per aver abbandonato la figlia Ermione. Spogliata
dal mito e dalla tradizione, la vera Elena per Euripide è stata condotta per volere degli dèi in Egitto, dove
protetta dal re Proteo è rimasta fedele al marito, mentre a Troia, con Paride, vive un fantasma, fabbricato
d’aria, in tutto e per tutto identico ad Elena. Euripide si diverte a complicare la trama, già di per sé
sorprendente nell’incostante oscillazione delle responsabilità divine e umane, creando un crescendo di
situazioni al limite del surreale, fino ad un imbroglio che permette ad Elena e Menelao, nel frattempo
entrato anche lui nel vortice della trama, di lasciare l’Egitto. L’impossibilità di distinguere tra apparenza
e realtà e di conoscere la verità che emerge dal prologo si rivelerà un vero e proprio leitmotiv della
tragedia. Menelao è suo malgrado il protagonista di una delle scene più umoristiche e allo stesso tempo
riflessive della tragedia: quella del riconoscimento con Elena. E’ una tragedia anomala dato che la sua
struttura drammaturgica
l’allontana dalle altre
tragedie sia per contenuti
che per forma. Di satira e di
scene brillanti ne sono piene
le pagine di questa Elena
euripidea. Il lieto fine
imposto dal deus ex
machina, ricompone la
tragedia tra le fila del Mito,
presagendo l’immortalità di
Elena e la vita sull’isola dei
Beati di Menelao.
Associazione Città Teatro